lunedì 19 marzo 2012

Hai (il) visto?


Hai mai visto la Finlandia?
Io e il quadrupede no, ma mio marito il bipede la settimana scorsa ha visto la Finlandia per circa mezz'ora. Che emozione!!
Come forse saprete per entrare in Russia ci vuole il visto. Va richiesto in anticipo prima di entrare nel paese e viene concesso solo se rispondi ad una lista di requisiti quali il test dell' AIDS negativo (!!!), lo scanner a colori e tradotto del tuo titolo di studio se entri come lavoratore specializzato e un invito da parte di una persona gia' residente nel paese o di un hotel se entri per turismo. Una volta arrivato in aereoporto devi compilare un modulo e consegnarlo all'agente di dogana. Come se tutto questo non bastasse, hai poi una settimana di tempo per andare in un ufficio pubblico (ovviamente le istruzioni sono tutte in cirillico) e far registrare il tuo ingresso;. Evidentemente il visto con le date, i timbri sul passaporto e la registrazione alla dogana non sono sufficienti. Non vorrai mica entrare nel paese anonimamente e rubare i segreti militari!!!
In tutto questo iter qualcosa si e' inceppato nel visto del collega italiano del bipede. Si sono dimenticati un tibro o una postilla o una marca da bollo..no so...fatto sta che per evitare di incorrere in una multa e/o nella cancellazione del visto di entrambi (perche' sono collegati) l'unica soluzione era quella di uscire dal paese e ri-entrare non lo stesso giorno,in modo di avere un nuovo visto e di portarlo a registrare nell'ufficio idoneo categoricamente entro la settimana successiva.
E' cosi che i due prodi viaggiatori, alla fine di una giornata di ufficio si sono messi in macchina verso la frontiera con la Finlandia, hanno lasciato la Russia entro la mezzanotte, si sono fermati in Unione Europea e hanno aspettato che scattasse la mezzanotte per rientrare, in modo che il visto risultasse con una data di entrata successiva alla data di uscita.
Ho chiesto che mi mandassero una cartolina dalla Finlandia, del tipo : "Ci stiamo divertendo un mondo qua, manchi solo tu!"
Non e' ancora arrivata, ma non dispero...

sabato 10 marzo 2012

Il relativismo dei coperchi.

Ci sono alcune cose nella vita che sembrano veramente scontate, talmente scontate che uno non le mette neanche in discussione. Sono sempre state cosi e tu pensi che siano universali.
Fino a che...non ti trasferisci all'estero e scopri che e' tutto veramente relativo nella vita.
E non parlo di cose filosofiche quali i valori, le liberta' personali, il senso civile ecc.
No, no..parlo proprio di baggianate di bassissima lega, che improvvisamente sembrano importantissime. Quando pensi che tutto il mondo funzioni come casa tua e d'improvviso senti che ti viene a mancare ogni certezza.
Il giorno in cui, in vacanza in Italia, stavo raccondo con toni drammatici che mio marito aveva rotto per errore il coperchio della mia pentola preferita e che non sapevo piu' come chiuderla ho capito che non ti rendi conto di certe cose fino a che non le vivi.
Voglio provare a buttare giu una lista di "relativita'" e spero che voi lettori possiate ampliarla secondo le vostre esperienze di expat o anche solo di vacanzieri.
Messico:
-alcune cose per noi italiani banali, sono quasi introvabili nei negozi e di conseguenza molto care anche in un paese con un costo della vita molto contenuto. Appena trasferita ho avuto moltissime difficolta' a trovare una tovaglia. O tovagliette all'americana o devi essere disposto a spendere 100 euro anche per una schifezzina acrilica.
-i fazzoletti da naso usa e getta, che noi conosciamo come resistenti, abbastanza grandi e almeno a 3 strati, in messico sono delle veline leggerissime, grandi la meta' dei Tempo e ad un solo velo. Se hai un raffreddore abbastanza violento rischi di trovarti tutto sulla mano...e non e' una bella cosa!
-Sono un'appassionata di tisane e in questo paese caldo non c'e' la stessa quantita' di infusi a cui ero abituata in Italia. C'e' il the verde, il the nero, la camomilla e poco di piu. Niente tisana digestiva, sgonfiante, gambe, ventre piatto, rilassante, energizzante che tanto mi piacciono.
-E' molto difficile trovare medicinali omeopatici : niente rescue remedy, la propoli la trovi forse dal fruttivendolo (insieme al miele).
-Non c'e' la stessa quantita' di negozi di biancheria per la casa e casalinghi che abbiamo in Italia, niente mercati dove comprare una grattugia e o un passaverdure. Se si rompe un coperchio sei probabilmente costretto a ricomprare tutto il set di pentole in quei supermercati enormi tipo Costco ( e qui sento ancora la voce del mio amico italiano : "Mamma mia, che esagerataaaaa!!E non puoi andare al mercato e ricomprarti un coperchio??"
- La lana e il cotone nella scelta di lenzuola o vestiti non e' considerata un plus, ma un elemento negativo. La lana pizzica, il cotone va stirato...sicura che non vuole una bella copertina talmente acrilica da riuscire a vedere le scintille di notte? (storia vera!)
RUSSIA
- Se in Messico non hanno una grande cultura in fatto di fazzoletti da naso, in Russia a quanto pare hanno delle difficolta' con la carta igienica. Potrebbero venderla come carta vetrata e funzionerebbe meglio. Oltre ad essere dei colori piu' improbabili che oscillano dal grigio smog, al giallo paglierino, passando per il rosa salmone. Sottile, ruvida e brutta. Altro che "10 piani di morbidezza!!"
-Il reparto profumeria dei supermercati e' molto sguarnito. Se hai bisogno di assorbenti la maggior parte delle volte sei costretta ad andare in farmacia. Se hai bisogno di uno shampoo ed un balsamo e' meglio andare in profumeria. Sia le farmacie che le profumerie sono in ogni angolo e ,sopratutto quest'ultime, sono sempre piene di clienti.
-Se hai voglia di un the o un caffe', e al massimo di mangiare un biscottino puoi andare in un ristorante, in qualsiasi ora, e ordinare solo un the o un caffe' o un biscottino e nessuno cameriere ti guardera' male o ti chiedera' " Ma non prendi neanche un piatto di pasta?"
- I supermercati sono aperti 24 ore su 24, ma se vuoi comprare una bottiglia di vino o una birra puoi farlo solo fino alle 11 di sera (e stanno discutendo una legge che anticipi l'orario alle 9)
E voi? Quali sono invece le vostre esperienze di "relativismo"??

lunedì 5 marzo 2012

Addio Lara Dee



Ci sono giorni in cui e' meglio non parlare. E neanche pensare. In quei giorni e' meglio evitare ogni ragionamento, ogni domanda, perche' resterebbero senza risposta e ci porterebbero solo in un abisso spaventoso.
In quei giorni e' meglio guardare la luce di una candela, prendere qualla foto di nuovo e perdersi in quegli occhioni profondi, che hanno sofferto troppo e visto troppo poco e sperare che un giorno avremo modo di ri-incontrarli e conoscerci meglio, lassu' sopra le nuvole.

Addio piccola roccia, addio piccola Lara Dee...


sabato 3 marzo 2012

United colors of San Petersburg

Buon Marzo a tutti!!!

Pian pianino sono arrivata a compiere il mio secondo mese qua a Spb.

Prima di partire ero ovviamente un po' preoccupata. Alla normale ansia verso il cambiamento si aggiungeva il fatto che il mondo russo e' un' incognita per me, totalmente sconosciuto come lingua e cultura. Una cosa nuova e inaspettata per chi come me ha sempre gravitato intorno al mondo americano per affinita' o europeo per ovvie ragioni di nascita e studi. Avevo passato le ultime settimane cercando in internet notizie o informazioni che potessero aiutarmi a visualizzare cio' mi sarei trovata ad affrontare e il luogo in cui avrei vissuto. Ho cercato video sulla citta e sui quartieri piu famosi provando ad immaginare dovrei avrei vissuto e su quali strade avrei passeggiato. Ho googolato "come vivere da expat" e "comunita' straniere" quasi ogni giorno.

In questo mio peregrinare da un sito all'altro ho trovato un'interessante associazione di donne internazionali residenti a San Pietroburgo, un club accomunato dall'uso della lingua inglese come lingua comune e dal fatto di avere almeno un passaporto non russo.

Ho mandato una mail, ho chiesto informazioni e qualche settimana dopo il mio arrivo in citta' mi sono incontrata per un caffe' con Annelli, la ragazza che gestisce le nuove iscrizioni.

Ed eccomi qui, appena arrivata in citta' con gia' una rete di salvataggio: un club che, pagando una piccola quota annuale, organizza corsi (dal fitness, alle attivita' culturali, al bricolage, passando per puri incontri ricreativi come pranzi e the') e da' aiuto e sostegno in caso di necessita'.

Ok, la cosa all'inizio mi dava un po' l'idea delle damine di carita' del 19esimo secolo (una delle finalita' del club e' infatti la beneficienza). Pero' ho pensato fosse anche una grande opportunita' di incontrare gente nuova, di diverse culture, fare possibilimente nuove amicizie e sopratutto aver dei contatti in citta' che magari non userai mai, ma che sai che sono li...se stai male, se hai un'emergenza, se ti serve proprio un aiuto per sbrogliare una situazione...e devo dire che solo il sapere che anche nella nuova citta' qualcuno c'e', mi rende molto piu serena.

Al primo meeting, ho conosciuto due ragazze italiane che mi hanno presentato alla piccola comunita' italica presente sulla citta'. Quindi tra donne internazionali e nazionali, pranzi, lunch, colazioni e visite ai musei ho gia conosciuto 5 italiane, una svedese, due russe, un'americana, una sudafricana, una francese, un' inglese, due messicane.


Carino no??? Sembra quasi uno spot della coca-cola....