sabato 21 aprile 2012
Fa molto San Pietroburgo
Mi inserisco anche io, sulla scia del Blog di Valentina The Greatest Gift e glissando elegantemente sul mio ingiustificabile ritardo nell'aggiornamento del blog, con il mio contributo ai vari post expat delle serie "Fa molto..."
Fa molto San Pietroburgo passeggiare per le strade della citta' con il fidanzato sotto braccio e in mano un fiore regalato.
Evidentemente i russi sono molto romantici e regalano sempre un fiore prima di ogni appuntamento. In effetti la citta' e' piena di negozi di fiori: ce n'e' veramente uno in ogni angolo e sono aperti 24 ore su 24. Un'amica russa una volta mi disse che ce ne sono cosi' tanti perche' tuo marito puo' rientrare ubriaco ad ogni ora del giorno e della notte, per questo deve poter essere capace di comprarti un fiore in ogni attimo, solo per chiedere il tuo perdono.
Fa molto San Pietroburgo girare in mezzo alla neve, a meno 20, con gonna e tacchi.
Nessuna donna non russa e' mai riuscita a capire come facciano. Ne' e' mai riuscita ad imitarle. Le poche italiane in giro per la citta' le riconosci dall'immancabile felpa, jeans e sneakers. Loro invece dalle calze velate e il tacco a spillo (sorry, oggi si chiamano "stiletto") anche nelle condizioni piu' avverse. Chapeaux!
Fa molto San Pietroburgo correre come pazzi per la Nevsky Prospect e rallentare improvvisamente appena si imboccano le vie laterali.
La frenesia della Nevsky contagia veramente tutti. Io stessa mi sono ritrovata varie volte a camminare velocissima cercando di superare chiunque anche se non avevo una meta precisa verso cui andare. Se invece ci si prende il tempo di deviare dal Prospect e imboccare una delle tante bellissime strade secondarie si respira subito un'atmosfera piu' rilassata e ci si perde, col naso all'insu', ad ammirare gli stupendi palazzi della citta'.
Entrare nelle sale da the' e sedersi vicino alle finestre che danno sulla strada e sorseggiare per ore una tazza di the dietro l'altra.
Nonostante la frenesia della citta' e' rarissimo vedere persone che bevono il proprio the' o caffe' in quei bicchieroni di carta con il coperchio, camminando o meglio correndo (cosa che in effetti fa tanto New York). A San Pietroburgo, per quanto si vada di fretta, ci si prende il proprio tempo per bere. Ci si siede, si mangia una fetta di torta, si guarda la citta' dal caldo della sala da the' anche in una giornata lavorativa. Chi beve il caffe' del bicchierone stile Starbucks (che in citta' non c'e' neanche) e' quasi sicuramente straniero.
Andare al ristorante con gli amici, portarsi l'I pad e guardare insieme video (evidentemente) divertenti.
Mi e' capitato moltissime volte di vedere questa scena, che per noi italiani potrebbe sembrare un po' maleducata. I russi al ristorante raramente si siedono uno di fronte all'altro. Anche le coppie sono sempre sedute uno affianco all'altra e spessissimo guardano insieme, ridendo e commentando il proprio nuovissimo e scintillante I pad.
Passeggiare per la strada con in mano una busta di plastica della profumeria Rive Gauche.
Non e' possibile che ci sia, contemporaneamente, un cosi' alto numero di ragazze che hanno appena fatto shopping in questa catena di profumerie. Piu' probabilmente riutilizzare quella busta fa molto chic e presumo venga usata per mettere...non so? i guanti e l'ombrellino??
Portare i bambini a giocare sul lago ghiacciato.
Gli abitanti di spb sanno quando il ghiaccio raggiunge lo spessore giusto per poterci camminare sopra senza pericolo; grazi agli annunci sulla radio e sulla tv, ma anche osservando i pescatori che, facendo un buchetto nel ghiaccio, sanno quanto profondo sia lo strato di ghiaccio. E quando il lago (o il fiume) diventa calpestabile i bambini vengono accompagnati dalle babushka (nonne) o dai genitori il fine settimana con slittini, pattini o snowbords in un parco giochi/pista da sci improvvisata.
Queste le riflessioni che ho maturato durante una passeggiata con il quadrupede sotto la Chiesa del Sangue Versato.Sarebbe bello avere un feed back da qualche altro expat o turista in russia. A voi come sembra la citta' degli zar?
lunedì 19 marzo 2012
Hai (il) visto?

Hai mai visto la Finlandia?
Io e il quadrupede no, ma mio marito il bipede la settimana scorsa ha visto la Finlandia per circa mezz'ora. Che emozione!!
Come forse saprete per entrare in Russia ci vuole il visto. Va richiesto in anticipo prima di entrare nel paese e viene concesso solo se rispondi ad una lista di requisiti quali il test dell' AIDS negativo (!!!), lo scanner a colori e tradotto del tuo titolo di studio se entri come lavoratore specializzato e un invito da parte di una persona gia' residente nel paese o di un hotel se entri per turismo. Una volta arrivato in aereoporto devi compilare un modulo e consegnarlo all'agente di dogana. Come se tutto questo non bastasse, hai poi una settimana di tempo per andare in un ufficio pubblico (ovviamente le istruzioni sono tutte in cirillico) e far registrare il tuo ingresso;. Evidentemente il visto con le date, i timbri sul passaporto e la registrazione alla dogana non sono sufficienti. Non vorrai mica entrare nel paese anonimamente e rubare i segreti militari!!!
In tutto questo iter qualcosa si e' inceppato nel visto del collega italiano del bipede. Si sono dimenticati un tibro o una postilla o una marca da bollo..no so...fatto sta che per evitare di incorrere in una multa e/o nella cancellazione del visto di entrambi (perche' sono collegati) l'unica soluzione era quella di uscire dal paese e ri-entrare non lo stesso giorno,in modo di avere un nuovo visto e di portarlo a registrare nell'ufficio idoneo categoricamente entro la settimana successiva.
E' cosi che i due prodi viaggiatori, alla fine di una giornata di ufficio si sono messi in macchina verso la frontiera con la Finlandia, hanno lasciato la Russia entro la mezzanotte, si sono fermati in Unione Europea e hanno aspettato che scattasse la mezzanotte per rientrare, in modo che il visto risultasse con una data di entrata successiva alla data di uscita.
Ho chiesto che mi mandassero una cartolina dalla Finlandia, del tipo : "Ci stiamo divertendo un mondo qua, manchi solo tu!"
Non e' ancora arrivata, ma non dispero...
sabato 10 marzo 2012
Il relativismo dei coperchi.

Fino a che...non ti trasferisci all'estero e scopri che e' tutto veramente relativo nella vita.
E non parlo di cose filosofiche quali i valori, le liberta' personali, il senso civile ecc.
No, no..parlo proprio di baggianate di bassissima lega, che improvvisamente sembrano importantissime. Quando pensi che tutto il mondo funzioni come casa tua e d'improvviso senti che ti viene a mancare ogni certezza.
Il giorno in cui, in vacanza in Italia, stavo raccondo con toni drammatici che mio marito aveva rotto per errore il coperchio della mia pentola preferita e che non sapevo piu' come chiuderla ho capito che non ti rendi conto di certe cose fino a che non le vivi.
Voglio provare a buttare giu una lista di "relativita'" e spero che voi lettori possiate ampliarla secondo le vostre esperienze di expat o anche solo di vacanzieri.
Messico:
-alcune cose per noi italiani banali, sono quasi introvabili nei negozi e di conseguenza molto care anche in un paese con un costo della vita molto contenuto. Appena trasferita ho avuto moltissime difficolta' a trovare una tovaglia. O tovagliette all'americana o devi essere disposto a spendere 100 euro anche per una schifezzina acrilica.
-i fazzoletti da naso usa e getta, che noi conosciamo come resistenti, abbastanza grandi e almeno a 3 strati, in messico sono delle veline leggerissime, grandi la meta' dei Tempo e ad un solo velo. Se hai un raffreddore abbastanza violento rischi di trovarti tutto sulla mano...e non e' una bella cosa!
-Sono un'appassionata di tisane e in questo paese caldo non c'e' la stessa quantita' di infusi a cui ero abituata in Italia. C'e' il the verde, il the nero, la camomilla e poco di piu. Niente tisana digestiva, sgonfiante, gambe, ventre piatto, rilassante, energizzante che tanto mi piacciono.
-E' molto difficile trovare medicinali omeopatici : niente rescue remedy, la propoli la trovi forse dal fruttivendolo (insieme al miele).
-Non c'e' la stessa quantita' di negozi di biancheria per la casa e casalinghi che abbiamo in Italia, niente mercati dove comprare una grattugia e o un passaverdure. Se si rompe un coperchio sei probabilmente costretto a ricomprare tutto il set di pentole in quei supermercati enormi tipo Costco ( e qui sento ancora la voce del mio amico italiano : "Mamma mia, che esagerataaaaa!!E non puoi andare al mercato e ricomprarti un coperchio??"
- La lana e il cotone nella scelta di lenzuola o vestiti non e' considerata un plus, ma un elemento negativo. La lana pizzica, il cotone va stirato...sicura che non vuole una bella copertina talmente acrilica da riuscire a vedere le scintille di notte? (storia vera!)
RUSSIA
- Se in Messico non hanno una grande cultura in fatto di fazzoletti da naso, in Russia a quanto pare hanno delle difficolta' con la carta igienica. Potrebbero venderla come carta vetrata e funzionerebbe meglio. Oltre ad essere dei colori piu' improbabili che oscillano dal grigio smog, al giallo paglierino, passando per il rosa salmone. Sottile, ruvida e brutta. Altro che "10 piani di morbidezza!!"
-Il reparto profumeria dei supermercati e' molto sguarnito. Se hai bisogno di assorbenti la maggior parte delle volte sei costretta ad andare in farmacia. Se hai bisogno di uno shampoo ed un balsamo e' meglio andare in profumeria. Sia le farmacie che le profumerie sono in ogni angolo e ,sopratutto quest'ultime, sono sempre piene di clienti.
-Se hai voglia di un the o un caffe', e al massimo di mangiare un biscottino puoi andare in un ristorante, in qualsiasi ora, e ordinare solo un the o un caffe' o un biscottino e nessuno cameriere ti guardera' male o ti chiedera' " Ma non prendi neanche un piatto di pasta?"
- I supermercati sono aperti 24 ore su 24, ma se vuoi comprare una bottiglia di vino o una birra puoi farlo solo fino alle 11 di sera (e stanno discutendo una legge che anticipi l'orario alle 9)
E voi? Quali sono invece le vostre esperienze di "relativismo"??
lunedì 5 marzo 2012
Addio Lara Dee

Ci sono giorni in cui e' meglio non parlare. E neanche pensare. In quei giorni e' meglio evitare ogni ragionamento, ogni domanda, perche' resterebbero senza risposta e ci porterebbero solo in un abisso spaventoso.
In quei giorni e' meglio guardare la luce di una candela, prendere qualla foto di nuovo e perdersi in quegli occhioni profondi, che hanno sofferto troppo e visto troppo poco e sperare che un giorno avremo modo di ri-incontrarli e conoscerci meglio, lassu' sopra le nuvole.
Addio piccola roccia, addio piccola Lara Dee...
In quei giorni e' meglio guardare la luce di una candela, prendere qualla foto di nuovo e perdersi in quegli occhioni profondi, che hanno sofferto troppo e visto troppo poco e sperare che un giorno avremo modo di ri-incontrarli e conoscerci meglio, lassu' sopra le nuvole.
Addio piccola roccia, addio piccola Lara Dee...
sabato 3 marzo 2012
United colors of San Petersburg

Pian pianino sono arrivata a compiere il mio secondo mese qua a Spb.
Prima di partire ero ovviamente un po' preoccupata. Alla normale ansia verso il cambiamento si aggiungeva il fatto che il mondo russo e' un' incognita per me, totalmente sconosciuto come lingua e cultura. Una cosa nuova e inaspettata per chi come me ha sempre gravitato intorno al mondo americano per affinita' o europeo per ovvie ragioni di nascita e studi. Avevo passato le ultime settimane cercando in internet notizie o informazioni che potessero aiutarmi a visualizzare cio' mi sarei trovata ad affrontare e il luogo in cui avrei vissuto. Ho cercato video sulla citta e sui quartieri piu famosi provando ad immaginare dovrei avrei vissuto e su quali strade avrei passeggiato. Ho googolato "come vivere da expat" e "comunita' straniere" quasi ogni giorno.
In questo mio peregrinare da un sito all'altro ho trovato un'interessante associazione di donne internazionali residenti a San Pietroburgo, un club accomunato dall'uso della lingua inglese come lingua comune e dal fatto di avere almeno un passaporto non russo.
Ho mandato una mail, ho chiesto informazioni e qualche settimana dopo il mio arrivo in citta' mi sono incontrata per un caffe' con Annelli, la ragazza che gestisce le nuove iscrizioni.
Ed eccomi qui, appena arrivata in citta' con gia' una rete di salvataggio: un club che, pagando una piccola quota annuale, organizza corsi (dal fitness, alle attivita' culturali, al bricolage, passando per puri incontri ricreativi come pranzi e the') e da' aiuto e sostegno in caso di necessita'.
Ok, la cosa all'inizio mi dava un po' l'idea delle damine di carita' del 19esimo secolo (una delle finalita' del club e' infatti la beneficienza). Pero' ho pensato fosse anche una grande opportunita' di incontrare gente nuova, di diverse culture, fare possibilimente nuove amicizie e sopratutto aver dei contatti in citta' che magari non userai mai, ma che sai che sono li...se stai male, se hai un'emergenza, se ti serve proprio un aiuto per sbrogliare una situazione...e devo dire che solo il sapere che anche nella nuova citta' qualcuno c'e', mi rende molto piu serena.
Al primo meeting, ho conosciuto due ragazze italiane che mi hanno presentato alla piccola comunita' italica presente sulla citta'. Quindi tra donne internazionali e nazionali, pranzi, lunch, colazioni e visite ai musei ho gia conosciuto 5 italiane, una svedese, due russe, un'americana, una sudafricana, una francese, un' inglese, due messicane.
Carino no??? Sembra quasi uno spot della coca-cola....
martedì 21 febbraio 2012
Pizza, spaghetti e mandolino
Non scrivo da tanto, chiedo scusa. Forse qualcuno di voi mi immaginava gia' come Jack Nicholson nella scena finale di Shining.
In realta' ho passato alcuni giorni in Italia, giusto il tempo per spalare la neve dal vialetto di casa e riflettere sull'assurdita' del clima mondiale. Certo, qua a San Pietroburgo e' stato molto piu freddo che in Italia, ma di neve se ne e' vista proprio pochina fino ad ora. Torno sulle coste del Mar Mediterraneo per 4 giorni e trovo mezzo metro di neve??? Forse avevano ragione i Maya e la fine del mondo non e' poi cosi lontana.
Nel frattempo qua in Russia ho iniziato a fare alcune amicizie. Mi sono iscritta ad club di donne expat che offre sostegno alle nuove arrivate e organizza corsi, attivita', pranzi. Entrare in questo club mi ha messo in contatto con la (piccola) comunita' italiana di spb ed ho gia alcuni contatti di, spero, future amiche.
Ok, lo so cosa pensate. Ci sono cascata!! Ecco la classica italiana che si trasferisce all'estero, anche per anni, e ritorna a casa capace di imitare ogni sfumatura dialettale del Bel Paese, ma che non ha idea del contesto socio-culturale nel quale ha vissuto. Lo sooooo che ho scelto la strada piu comoda, ma il russo e' veramente veramente difficile. E poi alcune delle mie amiche sono straniere e uno dei requisiti per entrare nel club delle donne expat e' di usare l'inglese come lingua comune. E per sdebitarmi al dio del "pizza-spaghetti-e-mandolino in ogni angolo del mondo" giuro che il prossimo fine settimana invitero' a cena l'unica coppia di russi che abbiamo conosciuto (e che parlano inglese of course!)
Ora, mi date una mano col menu? Cosa consigliate, pizza o spaghetti??
In realta' ho passato alcuni giorni in Italia, giusto il tempo per spalare la neve dal vialetto di casa e riflettere sull'assurdita' del clima mondiale. Certo, qua a San Pietroburgo e' stato molto piu freddo che in Italia, ma di neve se ne e' vista proprio pochina fino ad ora. Torno sulle coste del Mar Mediterraneo per 4 giorni e trovo mezzo metro di neve??? Forse avevano ragione i Maya e la fine del mondo non e' poi cosi lontana.
Nel frattempo qua in Russia ho iniziato a fare alcune amicizie. Mi sono iscritta ad club di donne expat che offre sostegno alle nuove arrivate e organizza corsi, attivita', pranzi. Entrare in questo club mi ha messo in contatto con la (piccola) comunita' italiana di spb ed ho gia alcuni contatti di, spero, future amiche.
Ok, lo so cosa pensate. Ci sono cascata!! Ecco la classica italiana che si trasferisce all'estero, anche per anni, e ritorna a casa capace di imitare ogni sfumatura dialettale del Bel Paese, ma che non ha idea del contesto socio-culturale nel quale ha vissuto. Lo sooooo che ho scelto la strada piu comoda, ma il russo e' veramente veramente difficile. E poi alcune delle mie amiche sono straniere e uno dei requisiti per entrare nel club delle donne expat e' di usare l'inglese come lingua comune. E per sdebitarmi al dio del "pizza-spaghetti-e-mandolino in ogni angolo del mondo" giuro che il prossimo fine settimana invitero' a cena l'unica coppia di russi che abbiamo conosciuto (e che parlano inglese of course!)
Ora, mi date una mano col menu? Cosa consigliate, pizza o spaghetti??
lunedì 6 febbraio 2012
Nella steppa sconfinata, a 40 sottozero...
Se non rischiassi di fare delle facili ironie, direi che l'argomento caldo di conversazione, per gli stranieri che si trasferiscono in Russia, e' il clima.
Mentre l'Italia e' "stretta dalla morsa polare dei venti gelidi provenienti dalla Siberia" (quanto odio questa terminologia da mass media!!), in tanti mi chiedono, mossi da profonda empatia, come ce la passiamo noi nelle steppe sconfinate.
Beh devo ammettere che per una volta i mass media ci hanno visto giusto, ed e' vero che anche la Russia sta vivendo dei giorni particolarmente freddi (che per gentile concessione mandiamo giu' da voi).
Da circa una settimana siamo stabili sui -19 gradi, con punte quotidiane di -25.
Per chi, come me, non aveva mai sperimentato certi livelli di freddo puo' forse essere curioso sapere alcuni fatti.
-Di neve non ce n'e' poi molta. La poca che scende si compatta pero' in cumuli bianchi piu simili al vetro, in quanto a consistenza e rumore che senti nel calpestarla, che alla neve. Col passare delle ore i cumuli si trasformano poi in lastre di ghiaccio pericolosissime per il genere umano mediterraneo, ma evidentemente facilmente solcabili in tacco 12 dalle bipedi autoctone.
-Le ultime giornate ci hanno regalato uno splendido sole che dura fino alle 6 di sera (importante pero' aggiungere che il giorno inizia alle 10.15). L'illusione e' presto fatta: sei nel tepore della tua casetta, seduta sul divano con una tazza di the fumante e fuori dalla finestra vedi gli stupendi paesaggi della citta illuminati dai riverberi del sole e pensi che e' un peccato starsene dentro, ci sono cosi tante belle cose da vedere. Solo una volta uscita, forte della tua esperienza italiana e centro americana in cui l'equazione sole + calore e' a dir poco scontata, ti rendi conto che in realta' a queste latitudini tutto cambia. Il sole non ce la fa proprio, poverino... non scalda, non c'e' niente da fare. A volte sembra addirittura piu freddo nelle giornate di sole, forse perche' non si puo usufruire di quel poco di cappa che offrono le nuvole. In effetti a Spb c'e' anche pochissima escursione termica tra il giorno e la notte e a volte puo' capitare che ci siano -25 gradi di mattina e -18 di notte.
-In queste giornate di sole e' frequente vedere, contro luce, delle piccolissime scagliette di gelo che brillano. Non si tratta di neve perche' non si percepisce quando non si ha il sole contro e non la si vede scendere e posarsi a terra, ma solo fluttuare nell'aria. Probabilmente si tratta di umidita' congelata che crea uno stupendo effetto ottico, come se l'aria fosse piena di piccoli brillantini.
- Appena si mette il naso fuori di casa si sperimenta in pochissimi secondi un curioso fenomeno fisico. La normale umidita' che gli esseri umani hanno dentro le narici e che aumenta dalla respirazione forzata dentro la sciarpa di lana viene ghiacciata istantaneamente. Io ci ho messo un po' di giorni a capire cosa fosse quella sensazione di corpo estraneo dentro il naso che non andava via soffiando nei fazzoletti. Solo ora ho realizzato che altro non e' che i peletti del naso trasformati in piccole stalattiti.
-Ovviamente il tempo di resistenza umano all'esterno e' di pochissimi minuti, credo al massimo un'ora e restando sempre in movimento. E va da se', abbigliati in modo intelligente e tecnico (ok, belle queste parole che non mi fanno pero' sembrare ne' intelligente ne' tecnica ma solamente una buffa palla rotolante e imbottita, con 4 arti, circondata da algide creature nel suddetto tacco 12, rivestite da argentee pellicce, con un filo di rossetto e senza neanche avere MAI il naso paonazzo).
-Ultimo fatto interessante: il quadrupede stamattina ha ringhiato ad una vecchina con colbacco e pellicciotto fino ai piedi. Probabilmente l'ha scambiata per un orso polare.
Mentre l'Italia e' "stretta dalla morsa polare dei venti gelidi provenienti dalla Siberia" (quanto odio questa terminologia da mass media!!), in tanti mi chiedono, mossi da profonda empatia, come ce la passiamo noi nelle steppe sconfinate.
Beh devo ammettere che per una volta i mass media ci hanno visto giusto, ed e' vero che anche la Russia sta vivendo dei giorni particolarmente freddi (che per gentile concessione mandiamo giu' da voi).
Da circa una settimana siamo stabili sui -19 gradi, con punte quotidiane di -25.
Per chi, come me, non aveva mai sperimentato certi livelli di freddo puo' forse essere curioso sapere alcuni fatti.
-Di neve non ce n'e' poi molta. La poca che scende si compatta pero' in cumuli bianchi piu simili al vetro, in quanto a consistenza e rumore che senti nel calpestarla, che alla neve. Col passare delle ore i cumuli si trasformano poi in lastre di ghiaccio pericolosissime per il genere umano mediterraneo, ma evidentemente facilmente solcabili in tacco 12 dalle bipedi autoctone.
-Le ultime giornate ci hanno regalato uno splendido sole che dura fino alle 6 di sera (importante pero' aggiungere che il giorno inizia alle 10.15). L'illusione e' presto fatta: sei nel tepore della tua casetta, seduta sul divano con una tazza di the fumante e fuori dalla finestra vedi gli stupendi paesaggi della citta illuminati dai riverberi del sole e pensi che e' un peccato starsene dentro, ci sono cosi tante belle cose da vedere. Solo una volta uscita, forte della tua esperienza italiana e centro americana in cui l'equazione sole + calore e' a dir poco scontata, ti rendi conto che in realta' a queste latitudini tutto cambia. Il sole non ce la fa proprio, poverino... non scalda, non c'e' niente da fare. A volte sembra addirittura piu freddo nelle giornate di sole, forse perche' non si puo usufruire di quel poco di cappa che offrono le nuvole. In effetti a Spb c'e' anche pochissima escursione termica tra il giorno e la notte e a volte puo' capitare che ci siano -25 gradi di mattina e -18 di notte.
-In queste giornate di sole e' frequente vedere, contro luce, delle piccolissime scagliette di gelo che brillano. Non si tratta di neve perche' non si percepisce quando non si ha il sole contro e non la si vede scendere e posarsi a terra, ma solo fluttuare nell'aria. Probabilmente si tratta di umidita' congelata che crea uno stupendo effetto ottico, come se l'aria fosse piena di piccoli brillantini.
- Appena si mette il naso fuori di casa si sperimenta in pochissimi secondi un curioso fenomeno fisico. La normale umidita' che gli esseri umani hanno dentro le narici e che aumenta dalla respirazione forzata dentro la sciarpa di lana viene ghiacciata istantaneamente. Io ci ho messo un po' di giorni a capire cosa fosse quella sensazione di corpo estraneo dentro il naso che non andava via soffiando nei fazzoletti. Solo ora ho realizzato che altro non e' che i peletti del naso trasformati in piccole stalattiti.
-Ovviamente il tempo di resistenza umano all'esterno e' di pochissimi minuti, credo al massimo un'ora e restando sempre in movimento. E va da se', abbigliati in modo intelligente e tecnico (ok, belle queste parole che non mi fanno pero' sembrare ne' intelligente ne' tecnica ma solamente una buffa palla rotolante e imbottita, con 4 arti, circondata da algide creature nel suddetto tacco 12, rivestite da argentee pellicce, con un filo di rossetto e senza neanche avere MAI il naso paonazzo).
-Ultimo fatto interessante: il quadrupede stamattina ha ringhiato ad una vecchina con colbacco e pellicciotto fino ai piedi. Probabilmente l'ha scambiata per un orso polare.
mercoledì 1 febbraio 2012
Figaro quaaaa....figarooooo laaaaa
Domenica siamo andati all'opera.
Mio marito, non so perche', era gia preso da qualche giorno da una strana febbre culturale. Dev'essere perche' gli hanno parlato di questo Teatro Marinski che e' il maggior teatro di opera e balletto di Spb . E se non compri un biglietto non puoi comunque visitare l'interno del teatro.
Sara' che una sua collega di lavoro e' tornata in ufficio un lunedi' tutta soddisfatta dopo aver visto La Traviata.
Fatto sta che venerdi scorso e' tornato a casa dal lavoro, si e' messo su internet e in 5 minuti avevamo i nostri biglietti per Le Nozze di Figaro.
Bello vero?
Si, bello, se non fosse che noi siamo completamente digiuni di opera o quasi. Io ho in realta' fatto due esami di Storia della Musica all'universita' e una volta, a 12 anni, ho visto l' Aida all' Arena di Verona. Gli esami sono pero' ormai solo un lontano ricordo e durante l' Aida, in realta' mi ero addormentata.
Mio marito invece, da parte sua, tutt'al piu e' appassionato ed esperto di calcio o basket...
In definitiva l'esperienza e' comunque molto bella, ma non sapendo bene la storia e' difficile per noi seguire l'opera o capire le sfumature tecniche e i virtuosismi. Alla fine del primo atto eravamo gia' provati, e ne mancavano altri 3!
Il teatro pero', e' veramente bello. I costumi stupendi. L'acustica perfetta.
Ma sono uscita con la consapevolezza che i russi, che avevano i sottotitoli, abbiano capito piu di noi quest'opera in "italiano".
Mi veniva in mente quello spezzone di Enrico Brignano....
Mio marito, non so perche', era gia preso da qualche giorno da una strana febbre culturale. Dev'essere perche' gli hanno parlato di questo Teatro Marinski che e' il maggior teatro di opera e balletto di Spb . E se non compri un biglietto non puoi comunque visitare l'interno del teatro.
Sara' che una sua collega di lavoro e' tornata in ufficio un lunedi' tutta soddisfatta dopo aver visto La Traviata.
Fatto sta che venerdi scorso e' tornato a casa dal lavoro, si e' messo su internet e in 5 minuti avevamo i nostri biglietti per Le Nozze di Figaro.
Bello vero?
Si, bello, se non fosse che noi siamo completamente digiuni di opera o quasi. Io ho in realta' fatto due esami di Storia della Musica all'universita' e una volta, a 12 anni, ho visto l' Aida all' Arena di Verona. Gli esami sono pero' ormai solo un lontano ricordo e durante l' Aida, in realta' mi ero addormentata.
Mio marito invece, da parte sua, tutt'al piu e' appassionato ed esperto di calcio o basket...
In definitiva l'esperienza e' comunque molto bella, ma non sapendo bene la storia e' difficile per noi seguire l'opera o capire le sfumature tecniche e i virtuosismi. Alla fine del primo atto eravamo gia' provati, e ne mancavano altri 3!
Il teatro pero', e' veramente bello. I costumi stupendi. L'acustica perfetta.
Ma sono uscita con la consapevolezza che i russi, che avevano i sottotitoli, abbiano capito piu di noi quest'opera in "italiano".
Mi veniva in mente quello spezzone di Enrico Brignano....
venerdì 27 gennaio 2012
Lo sapevo che questo giorno sarebbe arrivato
Lo sapevo che questo momento sarebbe arrivato.
Il giorno in cui il mio iperattivo e passeggiata-maniaco quadrupede, quello che scattava in piedi e iniziava a saltare e spintonarti se solo osavi sfiorare il suo guinzaglio, si sarebbe rifiutato di uscire per fare la pipi'.
Probabilmente i -15 gradi di questa sera hanno accelerato il processo.
Ma per la prima volta non ha funzionato ne' lo sventolamento delle scarpine anti neve davanti alla sua cuccia, ne' il prendere in mano il guinzaglio facendolo tintinnare ben bene, ne' il pronunciare la fatidica frase : "Andiamo a fare la passeggiata?"
Niente, questa sera ci ha semplicemente continuato a guardare con i suoi occhi da Beagle, spalmato sul suo cuscino felpato (lato inverno). Sbadigliando tutt'al piu.
L'ho trascinato fuori dalla cuccia, gli ho messo il cappottino con interno di pile e il collare...e lui si e' ributtato giu, spalmanto sul pavimento questa volta.
Alla fine lo abbiamo convinto.
Si presentava piu o meno cosi come lo vedete nella foto. In assetto da guerra, ma con gli occhioni impastati di sonno.
Probabilmente una mattina suonera' la sveglia e succedera' la stessa cosa con il bipede. Solo che per trascinare lui fuori dal letto felpato (lato inverno) e mettergli il cappottino mi ci vorranno molte piu' forze.
mercoledì 25 gennaio 2012
Stroganoff Beef
Molti tra i miei amici, conoscendo la mia passione per la cucina e per il buon cibo, mi hanno chiesto se avessi gia' iniziato a provare qualche piatto tipico russo.
Di solito a casa mia cucino tradizionalmente italiano. In qualsiasi parti del mondo mi trovi riesco sempre a recuperare un pacco di pasta (la maggior parte delle volte Barilla o De Cecco che sono prababilmente le piu diffuse fuori dal territorio italiano) e dei pomodori. E so che quello che sto dicendo suona cosi folkoristico da sembrare quasi uno stereotipo, ma niente risulta delizioso come gli spaghetti col sugo.
Quando si va a cena fuori pero' mi piace sperimentare. San Pietroburgo e' piena di deliziosi ristorantini o sale da the, ma non sempre hanno un menu' in inglese quindi ogni tanto vado alla cieca, punto il dito e o la va o la spacca!
Una volta l'ha spaccata perche' mi sono arrivate delle lumache dentro una foglia di pasta sottile e scondita. Io odio le lumache e il piatto e' tornato indietro intonso.
Un'altra volta e' andata bene invece, ho ordinato un filetto alla Stroganoff e l'ho trovato semplicemente delizioso.
Facendo una ricerchina su internet ho scoperto che questo piatto secondo la tradizione prende il suo nome dall'omonimo dott. Stroganoff che lo invento' per curare la zarina Maria sofferente per un'intossicazione da aringhe polari.
La ricetta, per chi volesse provare a casa propria e' questa;
Ingredienti per 4 persone:
600 gr di Filetto di manzo
300 gr di Cipolla
300 gr di Funghi champignon
30 gr di Burro
80 cl di Panna acida (smetana)
Olio extravergine d’oliva
Prezzemolo
Sale e pepe
Farina q.b.
Per la preparazione, tagliate a striscioline di 5 cm il filetto dalla parte della fibra ed infarinatelo.
Nel frattempo tagliare molto finemente la cipolla che andrà fatta brasare in una padella anti aderente in 15 gr di burro. La cipolla dovrà diventare praticamente trasparente. Ci vorranno circa 10 minuti durante i quali potrebbe essere necessario aggiungere un pò di acqua per non far seccare troppo la cipolla.
Tagliate i funghi e aggiungeteli alla cipolla ultimando la cottura.
In un altra padella saltiamo a fuoco vivace in 15 gr di burro e un pò di olio d’oliva gli straccetti di carne tagliati in precedenza.Nella padella della carne, aggiungiamo la cipolla, i funghi ed anche la panna acida (smetana). Fate cuocere il tutto un paio di minuti fino a quando la panna non si sarà addensata.
Aggiungete sale, pepe e spolverate col prezzemolo.
Varianti-
E’ possibile fiammeggiare la carne con mezzo bicchiere di vodka o cognac.- E’ frequente l’aggiunta di 2 cucchiaini di senape quando verso fine cottura aggiungiamo la panna acida.
Curiosità-
Il peso della cipolla e dei funghi è la metà di quello della carne. Questa non è una regola assoluta in quanto in base ai gusti personali queste quantità potrebbero tranquillamente essere modificate.
. Servito con del riso pilaf diventa un ottimo piatto unico.
Priatnava Apetita!!!
Di solito a casa mia cucino tradizionalmente italiano. In qualsiasi parti del mondo mi trovi riesco sempre a recuperare un pacco di pasta (la maggior parte delle volte Barilla o De Cecco che sono prababilmente le piu diffuse fuori dal territorio italiano) e dei pomodori. E so che quello che sto dicendo suona cosi folkoristico da sembrare quasi uno stereotipo, ma niente risulta delizioso come gli spaghetti col sugo.
Quando si va a cena fuori pero' mi piace sperimentare. San Pietroburgo e' piena di deliziosi ristorantini o sale da the, ma non sempre hanno un menu' in inglese quindi ogni tanto vado alla cieca, punto il dito e o la va o la spacca!
Una volta l'ha spaccata perche' mi sono arrivate delle lumache dentro una foglia di pasta sottile e scondita. Io odio le lumache e il piatto e' tornato indietro intonso.
Un'altra volta e' andata bene invece, ho ordinato un filetto alla Stroganoff e l'ho trovato semplicemente delizioso.
Facendo una ricerchina su internet ho scoperto che questo piatto secondo la tradizione prende il suo nome dall'omonimo dott. Stroganoff che lo invento' per curare la zarina Maria sofferente per un'intossicazione da aringhe polari.
La ricetta, per chi volesse provare a casa propria e' questa;
Ingredienti per 4 persone:
600 gr di Filetto di manzo
300 gr di Cipolla
300 gr di Funghi champignon
30 gr di Burro
80 cl di Panna acida (smetana)
Olio extravergine d’oliva
Prezzemolo
Sale e pepe
Farina q.b.
Per la preparazione, tagliate a striscioline di 5 cm il filetto dalla parte della fibra ed infarinatelo.
Nel frattempo tagliare molto finemente la cipolla che andrà fatta brasare in una padella anti aderente in 15 gr di burro. La cipolla dovrà diventare praticamente trasparente. Ci vorranno circa 10 minuti durante i quali potrebbe essere necessario aggiungere un pò di acqua per non far seccare troppo la cipolla.
Tagliate i funghi e aggiungeteli alla cipolla ultimando la cottura.
In un altra padella saltiamo a fuoco vivace in 15 gr di burro e un pò di olio d’oliva gli straccetti di carne tagliati in precedenza.Nella padella della carne, aggiungiamo la cipolla, i funghi ed anche la panna acida (smetana). Fate cuocere il tutto un paio di minuti fino a quando la panna non si sarà addensata.
Aggiungete sale, pepe e spolverate col prezzemolo.
Varianti-
E’ possibile fiammeggiare la carne con mezzo bicchiere di vodka o cognac.- E’ frequente l’aggiunta di 2 cucchiaini di senape quando verso fine cottura aggiungiamo la panna acida.
Curiosità-
Il peso della cipolla e dei funghi è la metà di quello della carne. Questa non è una regola assoluta in quanto in base ai gusti personali queste quantità potrebbero tranquillamente essere modificate.
. Servito con del riso pilaf diventa un ottimo piatto unico.
Priatnava Apetita!!!
martedì 24 gennaio 2012
Leonid part 2
Un giorno e' passato Leonid a casa nostra (sua in realta', machissene).
Dopo il tecnicizet satelait , era la volta del tecnicizet computer.
Mentre i due baldi giovani stavano li a lavorare tra modem , cavi e cacciaviti ho chiesto a Leonid se volevano bere qualcosa. Mi ha risposto che stava aspettando sua figlia che va all'Universita' qui vicino e che si sarebbero incontrati in un caffe' per mangiare insieme.
-Che cosa dolce- ho pensato.
"Quanti anni ha tua figlia?" e Leonid, con un sorriso da 3000 denti da padre orgoglioso mi ha risposto :
"90!!"
Al che ho provato, senza ridere, a dirle che 90 anni e' babushka (nonna).
Lui ha subito capito e mi ha detto :
"No, no, maybe 900"
Beh, alla fine me lo sono fatta scrivere, e di anni ne ha 19. Sensato, dato che va all'universita'.
La tentazione di ridere e' veramente tanta, ma poi penso che comunque lui sa l'italiano moooooolto meglio di quanto io sappia il russo.
Dovrei riflettere su questo e zittirmi per il resto dei miei giorni in questo paese.
Dopo il tecnicizet satelait , era la volta del tecnicizet computer.
Mentre i due baldi giovani stavano li a lavorare tra modem , cavi e cacciaviti ho chiesto a Leonid se volevano bere qualcosa. Mi ha risposto che stava aspettando sua figlia che va all'Universita' qui vicino e che si sarebbero incontrati in un caffe' per mangiare insieme.
-Che cosa dolce- ho pensato.
"Quanti anni ha tua figlia?" e Leonid, con un sorriso da 3000 denti da padre orgoglioso mi ha risposto :
"90!!"
Al che ho provato, senza ridere, a dirle che 90 anni e' babushka (nonna).
Lui ha subito capito e mi ha detto :
"No, no, maybe 900"
Beh, alla fine me lo sono fatta scrivere, e di anni ne ha 19. Sensato, dato che va all'universita'.
La tentazione di ridere e' veramente tanta, ma poi penso che comunque lui sa l'italiano moooooolto meglio di quanto io sappia il russo.
Dovrei riflettere su questo e zittirmi per il resto dei miei giorni in questo paese.
Come dici?
Sono reduce da una lezione di russo. Oddio, ho il cervello che fuma!
Il maestro, tale Mikahel, e' proprio un tipo strano. Dovevamo fare due ore accademiche di lezione, dalle 13 alle 14.45. E' rimasto qui a casa fino alle 16 ed io non avevo neanche pranzato.
L'equazione lezione di russo + inglese come lingua tramite + calo di zuccheri vi da l'idea del perche' io non sia cosi brillante ora.
Il maestro e' un ragazzo siberiano giovane, probabilmente appena laureato che viene sempre vestito di tutto punto con un completo giacca-pantalone lucido/acrilico e la cravatta regimental abbinata.
Dicevo che e' un tipo strano. Non so descrivervi come e quanto. Forse vi puo bastare come esempio il fatto che alla prima lezione con il bipede (mio marito), e' esordito con un : " Aaaaah, quanto mi manca il sole della Siberia!"
L'unica cosa che e' riuscito a rispondere il bipede e' stata: "Ma ti senti quando parli?"
Ma non so se tradotto in inglese abbia reso al cento per cento tutte le sfumature che questa espressione ha in italiano.
Sara' per questo che Mikhael e' rimasto con me oggi per 3 ore, molte delle quali spese a dirmi che il bipede gli manca di rispetto, lo offende e che sembra guardarlo con odio...
Io, sinceramente, non sapevo cosa rispondere anche perche' non assisto alle loro lezione e resto alquanto interdetta dal tutto.
Pero' riguardo al quadrupede si e' speso solo in elogi e complimenti sul quanto sia carino, calmo, educato, silenzioso.
Quindi per Mikha il mio cane e' molto meglio di mio marito. Avendo scelto il marito, ma non scelto il cane deduco che questo sia un modo di giudicare anche me...
E' veramente difficile capire un popolo..e credetemi, non solo per via della lingua!!!
Il maestro, tale Mikahel, e' proprio un tipo strano. Dovevamo fare due ore accademiche di lezione, dalle 13 alle 14.45. E' rimasto qui a casa fino alle 16 ed io non avevo neanche pranzato.
L'equazione lezione di russo + inglese come lingua tramite + calo di zuccheri vi da l'idea del perche' io non sia cosi brillante ora.
Il maestro e' un ragazzo siberiano giovane, probabilmente appena laureato che viene sempre vestito di tutto punto con un completo giacca-pantalone lucido/acrilico e la cravatta regimental abbinata.
Dicevo che e' un tipo strano. Non so descrivervi come e quanto. Forse vi puo bastare come esempio il fatto che alla prima lezione con il bipede (mio marito), e' esordito con un : " Aaaaah, quanto mi manca il sole della Siberia!"
L'unica cosa che e' riuscito a rispondere il bipede e' stata: "Ma ti senti quando parli?"
Ma non so se tradotto in inglese abbia reso al cento per cento tutte le sfumature che questa espressione ha in italiano.
Sara' per questo che Mikhael e' rimasto con me oggi per 3 ore, molte delle quali spese a dirmi che il bipede gli manca di rispetto, lo offende e che sembra guardarlo con odio...
Io, sinceramente, non sapevo cosa rispondere anche perche' non assisto alle loro lezione e resto alquanto interdetta dal tutto.
Pero' riguardo al quadrupede si e' speso solo in elogi e complimenti sul quanto sia carino, calmo, educato, silenzioso.
Quindi per Mikha il mio cane e' molto meglio di mio marito. Avendo scelto il marito, ma non scelto il cane deduco che questo sia un modo di giudicare anche me...
E' veramente difficile capire un popolo..e credetemi, non solo per via della lingua!!!
giovedì 19 gennaio 2012
LA SPESA..CHE IMPRESA!
Il primo giorno di permanenza a Spb sono stata presa dalla conversazione con Leonid (di cui potete vedere un simpatico esempio nel post precedente). Quando si sta bene e una chiacchiera tira l'altra, le ore passano che e' un piacere, cosi che quando finalmente sono riusciata a lanciarmi all'esplorazione della citta' erano gia le 4 ed ero a stomaco vuoto. Sono entrata in un SubWay. In questo tipo di fast food c'e' sempre il menu' scritto su dei cartelloni alle spalle dei cassieri, come succede da Mac Donald. Qua, ovviamente, e' scritto tutto in cirillico ma quando hai fame non vai tanto per il sottile e riesci a farti fare quel panino moscio moscio pieno di cipolle e cetriolini e riesci pure ad ingurgitarlo!
Poi sono corsa alla ricerca di un supermercato per fare la spesa, perche' il frigo e la dispenza di casa erano spaventosamente vuoti.
Potrei decisamente coniare uno slogan stile "In russia fare la spesa e' impresa".
A parte il fatto che mi parlano in parecchi (mi sa che sembro poco straniera) ed io rimango inebetita. Dico l'unica frase che so in russo ovvero "io non parlo russo", ma dicendola appunto in russo, loro sono ottimisti e non ci credono e continuano la conversazione.
Al bancone della frutta sotto al pomodoro non c'e' il numerino da cliccare poi sulla bilancia. No, sarebbe troppo semplice. In russia c'e' a parte, appiccicata sulla parete, una lista con scritto il nome di tutta la frutta e verdura (ovviamente in cirillico) e il numerino di fianco. Sembra banale, ma e' un casino non da poco.
Ti ritrovi li con dei pomodori in mano e una lista di geroglifici e numeri davanti e vorresti solo piangere. Insomma alla fine ho portato la verdura senza prezzo alla cassiera ed e' stata lei a doversi alzare per pesarla e mettere il prezzo.
Viviamo in pieno centro e qui i super sono piccole bottegucce quindi non si trova tutto e ci sono solo pochi prodotti simili agli italiani (ad esempio con stessa grafica e colori da poter capire cosa siano anche senza leggere il cirillico). In pratica ho una lista della spesa lunghissima e ho comprato un terzo delle cose scendendo due volte in due super diversi (abitiamo al 4 piano, ci sono 75 scalini da fare).
Nel secondo super sono entrata e ho detto "italiano-francais-english-español" sperando che almeno una delle lingue la beccassero. Il tizio mi ha risposto "Ia turchia". Volevo morire!!!
Poi sono corsa alla ricerca di un supermercato per fare la spesa, perche' il frigo e la dispenza di casa erano spaventosamente vuoti.
Potrei decisamente coniare uno slogan stile "In russia fare la spesa e' impresa".
A parte il fatto che mi parlano in parecchi (mi sa che sembro poco straniera) ed io rimango inebetita. Dico l'unica frase che so in russo ovvero "io non parlo russo", ma dicendola appunto in russo, loro sono ottimisti e non ci credono e continuano la conversazione.
Al bancone della frutta sotto al pomodoro non c'e' il numerino da cliccare poi sulla bilancia. No, sarebbe troppo semplice. In russia c'e' a parte, appiccicata sulla parete, una lista con scritto il nome di tutta la frutta e verdura (ovviamente in cirillico) e il numerino di fianco. Sembra banale, ma e' un casino non da poco.
Ti ritrovi li con dei pomodori in mano e una lista di geroglifici e numeri davanti e vorresti solo piangere. Insomma alla fine ho portato la verdura senza prezzo alla cassiera ed e' stata lei a doversi alzare per pesarla e mettere il prezzo.
Viviamo in pieno centro e qui i super sono piccole bottegucce quindi non si trova tutto e ci sono solo pochi prodotti simili agli italiani (ad esempio con stessa grafica e colori da poter capire cosa siano anche senza leggere il cirillico). In pratica ho una lista della spesa lunghissima e ho comprato un terzo delle cose scendendo due volte in due super diversi (abitiamo al 4 piano, ci sono 75 scalini da fare).
Nel secondo super sono entrata e ho detto "italiano-francais-english-español" sperando che almeno una delle lingue la beccassero. Il tizio mi ha risposto "Ia turchia". Volevo morire!!!
FINALMENTE IN RUSSIA...E ORA COME PARLO????
Dasvidania amici!
Metto subito le mani avanti: tutto la mia conoscenza della lingua russa probabilmente finisce qui!
La valigia e' piena, si : ho con me dizionari, prontuari, quaderni riempiti di appunti dei miei 3 mesi di lezioni di russo prese in Messico. Ma il cervello purtroppo e' praticamente vuoto! Tutti quei vocaboli ci transitano per qualche secondo e poi se ne vanno, persi per sempre...
Ma di questo penso che me ne occupero' piu tardi, per ora mi godo l'arrivo in citta'.
Sono circa le 6 del pomeriggio del 23 Novembre e in aereoporto mi sembra di essere tornata al 1983. E' veramente vecchiotto e messo male e la gente e' tutta vestita cosi triste!!! Poi una volta entrati in citta' mi sono ricreduta: siamo stati accolti dalla prima neve della stagione. Leggera e breve, ma sufficiente per imbiancare tutto e lasciare una bella lastra di ghiaccio al suolo fino al giorno dopo. Io avevo la classica faccina meravigliata da emigrata sudamericana che non ha mai visto quesi fiocchetti bianchi in vita sua, ma dovevo trattenermi. Credo che agli occhi dei russi dev'essere veramente assurda una persona che si meraviglia per la neve...e' come meravigliarsi dell'acqua calda credo.
La citta' e' ovviamente bellissima e mi ha colpito il fatto che sia piena di luci: sale da the, ristoranti, negozi, luminarie..e' tutto cosi' elegante e luminoso (e assolutamente non pacchiano, non pensante ad una specie di Las Vegas del nord perche' il risultato e' ben diverso). Il fatto di arrivare col taxy sotto "casa mia" ha dato a tutta l'esperienza un senso di irrealta'. Casa mia in una citta sconosciuta? Casa gia pronta e arredata per di piu? Mi sentivo come in un film e per questo devo ringraziare mio marito che nei 2 mesi in cui io ero bloccata in Italia per impegni vari si e' occupato di organizzare tutto per il mio arrivo.
La prima giornata invece e' andata quasi completamente dietro al tecnico del pc venuto insieme al padrone di casa. Vi lascio immaginare la comicita' dei dialoghi (ilarita' tutta mia, perche loro sono serissimi) tra me e Leonid che parla solo russo e poche parole di italiano e che in inglese sa dire solo maybe.
-"Tecnicizian satelait domani 11 maybe 12"
- "tuo numero telefono perche marito maybe lavora, tu maybe casa"
Si e' poi inoltrato in un discorso complicatissimo su Bologna che non ha mai concluso. Ogni tanto correva a prender il mio dizionario e poi lo chiudeva sconsolato dicendo "niente..non c'e' niente!" (e' un po una chiavica in effetti quel dizionario)
Vorrei avere un cervello che fosse come google translate!
Metto subito le mani avanti: tutto la mia conoscenza della lingua russa probabilmente finisce qui!
La valigia e' piena, si : ho con me dizionari, prontuari, quaderni riempiti di appunti dei miei 3 mesi di lezioni di russo prese in Messico. Ma il cervello purtroppo e' praticamente vuoto! Tutti quei vocaboli ci transitano per qualche secondo e poi se ne vanno, persi per sempre...
Ma di questo penso che me ne occupero' piu tardi, per ora mi godo l'arrivo in citta'.
Sono circa le 6 del pomeriggio del 23 Novembre e in aereoporto mi sembra di essere tornata al 1983. E' veramente vecchiotto e messo male e la gente e' tutta vestita cosi triste!!! Poi una volta entrati in citta' mi sono ricreduta: siamo stati accolti dalla prima neve della stagione. Leggera e breve, ma sufficiente per imbiancare tutto e lasciare una bella lastra di ghiaccio al suolo fino al giorno dopo. Io avevo la classica faccina meravigliata da emigrata sudamericana che non ha mai visto quesi fiocchetti bianchi in vita sua, ma dovevo trattenermi. Credo che agli occhi dei russi dev'essere veramente assurda una persona che si meraviglia per la neve...e' come meravigliarsi dell'acqua calda credo.
La citta' e' ovviamente bellissima e mi ha colpito il fatto che sia piena di luci: sale da the, ristoranti, negozi, luminarie..e' tutto cosi' elegante e luminoso (e assolutamente non pacchiano, non pensante ad una specie di Las Vegas del nord perche' il risultato e' ben diverso). Il fatto di arrivare col taxy sotto "casa mia" ha dato a tutta l'esperienza un senso di irrealta'. Casa mia in una citta sconosciuta? Casa gia pronta e arredata per di piu? Mi sentivo come in un film e per questo devo ringraziare mio marito che nei 2 mesi in cui io ero bloccata in Italia per impegni vari si e' occupato di organizzare tutto per il mio arrivo.
La prima giornata invece e' andata quasi completamente dietro al tecnico del pc venuto insieme al padrone di casa. Vi lascio immaginare la comicita' dei dialoghi (ilarita' tutta mia, perche loro sono serissimi) tra me e Leonid che parla solo russo e poche parole di italiano e che in inglese sa dire solo maybe.
-"Tecnicizian satelait domani 11 maybe 12"
- "tuo numero telefono perche marito maybe lavora, tu maybe casa"
Si e' poi inoltrato in un discorso complicatissimo su Bologna che non ha mai concluso. Ogni tanto correva a prender il mio dizionario e poi lo chiudeva sconsolato dicendo "niente..non c'e' niente!" (e' un po una chiavica in effetti quel dizionario)
Vorrei avere un cervello che fosse come google translate!
E CHE IL VIAGGIO ABBIA INIZIO
Benvenuti nel mio blog: uno spazio che e' una sfida.
La sfida, qua solo simbolica, e' quella che la vita mi propone. Ovvero portare la mia italianita' in giro per il mondo. Ed intrecciarla, e' sempre auspicabile, con i sapori, la cultura, gli stili di vita, le ricchezze di ogni paese in cui io e la mia piccola famiglia ci siamo trovati a vivere.
Due italiani che nascono nel paesello di provincia, si innamorano e si trasferiscono a vivere in Messico. Soggiorno che dura 4 anni e ci regala tantissimo. Tra le tante cose anche un esserino animato: un cucciolo di cane che sarebbe inglese come razza, ma che in realta' e' messicano di nascita. Ed ora tutti e 3 -8 zampe in totale- dopo una breve parentesi in patria, ci trasferiamo di nuovo.
Questa volta andiamo a vivere in Russia, a San Pietroburgo... wooow, c'e' andata bene!!! Una citta' grande, elegante, ricca di storia, stupenda...
La nostra avventura e' appena iniziata.
Non so come andra', ma se volete, ve lo racconto.
La valigia e' piena, le scarpe sono comode, che il viaggio abbia inizio....
La sfida, qua solo simbolica, e' quella che la vita mi propone. Ovvero portare la mia italianita' in giro per il mondo. Ed intrecciarla, e' sempre auspicabile, con i sapori, la cultura, gli stili di vita, le ricchezze di ogni paese in cui io e la mia piccola famiglia ci siamo trovati a vivere.
Due italiani che nascono nel paesello di provincia, si innamorano e si trasferiscono a vivere in Messico. Soggiorno che dura 4 anni e ci regala tantissimo. Tra le tante cose anche un esserino animato: un cucciolo di cane che sarebbe inglese come razza, ma che in realta' e' messicano di nascita. Ed ora tutti e 3 -8 zampe in totale- dopo una breve parentesi in patria, ci trasferiamo di nuovo.
Questa volta andiamo a vivere in Russia, a San Pietroburgo... wooow, c'e' andata bene!!! Una citta' grande, elegante, ricca di storia, stupenda...
La nostra avventura e' appena iniziata.
Non so come andra', ma se volete, ve lo racconto.
La valigia e' piena, le scarpe sono comode, che il viaggio abbia inizio....
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