venerdì 27 gennaio 2012

Lo sapevo che questo giorno sarebbe arrivato



Lo sapevo che questo momento sarebbe arrivato.
Il giorno in cui il mio iperattivo e passeggiata-maniaco quadrupede, quello che scattava in piedi e iniziava a saltare e spintonarti se solo osavi sfiorare il suo guinzaglio, si sarebbe rifiutato di uscire per fare la pipi'.
Probabilmente i -15 gradi di questa sera hanno accelerato il processo.
Ma per la prima volta non ha funzionato ne' lo sventolamento delle scarpine anti neve davanti alla sua cuccia, ne' il prendere in mano il guinzaglio facendolo tintinnare ben bene, ne' il pronunciare la fatidica frase : "Andiamo a fare la passeggiata?"
Niente, questa sera ci ha semplicemente continuato a guardare con i suoi occhi da Beagle, spalmato sul suo cuscino felpato (lato inverno). Sbadigliando tutt'al piu.
L'ho trascinato fuori dalla cuccia, gli ho messo il cappottino con interno di pile e il collare...e lui si e' ributtato giu, spalmanto sul pavimento questa volta.
Alla fine lo abbiamo convinto.
Si presentava piu o meno cosi come lo vedete nella foto. In assetto da guerra, ma con gli occhioni impastati di sonno.

Probabilmente una mattina suonera' la sveglia e succedera' la stessa cosa con il bipede. Solo che per trascinare lui fuori dal letto felpato (lato inverno) e mettergli il cappottino mi ci vorranno molte piu' forze.

mercoledì 25 gennaio 2012

Stroganoff Beef

Molti tra i miei amici, conoscendo la mia passione per la cucina e per il buon cibo, mi hanno chiesto se avessi gia' iniziato a provare qualche piatto tipico russo.
Di solito a casa mia cucino tradizionalmente italiano. In qualsiasi parti del mondo mi trovi riesco sempre a recuperare un pacco di pasta (la maggior parte delle volte Barilla o De Cecco che sono prababilmente le piu diffuse fuori dal territorio italiano) e dei pomodori. E so che quello che sto dicendo suona cosi folkoristico da sembrare quasi uno stereotipo, ma niente risulta delizioso come gli spaghetti col sugo.

Quando si va a cena fuori pero' mi piace sperimentare. San Pietroburgo e' piena di deliziosi ristorantini o sale da the, ma non sempre hanno un menu' in inglese quindi ogni tanto vado alla cieca, punto il dito e o la va o la spacca!
Una volta l'ha spaccata perche' mi sono arrivate delle lumache dentro una foglia di pasta sottile e scondita. Io odio le lumache e il piatto e' tornato indietro intonso.

Un'altra volta e' andata bene invece, ho ordinato un filetto alla Stroganoff e l'ho trovato semplicemente delizioso.

Facendo una ricerchina su internet ho scoperto che questo piatto secondo la tradizione prende il suo nome dall'omonimo dott. Stroganoff che lo invento' per curare la zarina Maria sofferente per un'intossicazione da aringhe polari.

La ricetta, per chi volesse provare a casa propria e' questa;

Ingredienti per 4 persone:
600 gr di Filetto di manzo
300 gr di Cipolla
300 gr di Funghi champignon
30 gr di Burro
80 cl di Panna acida (smetana)
Olio extravergine d’oliva
Prezzemolo
Sale e pepe
Farina q.b.
Per la preparazione, tagliate a striscioline di 5 cm il filetto dalla parte della fibra ed infarinatelo.
Nel frattempo tagliare molto finemente la cipolla che andrà fatta brasare in una padella anti aderente in 15 gr di burro. La cipolla dovrà diventare praticamente trasparente. Ci vorranno circa 10 minuti durante i quali potrebbe essere necessario aggiungere un pò di acqua per non far seccare troppo la cipolla.
Tagliate i funghi e aggiungeteli alla cipolla ultimando la cottura.
In un altra padella saltiamo a fuoco vivace in 15 gr di burro e un pò di olio d’oliva gli straccetti di carne tagliati in precedenza.Nella padella della carne, aggiungiamo la cipolla, i funghi ed anche la panna acida (smetana). Fate cuocere il tutto un paio di minuti fino a quando la panna non si sarà addensata.
Aggiungete sale, pepe e spolverate col prezzemolo.
Varianti-
E’ possibile fiammeggiare la carne con mezzo bicchiere di vodka o cognac.- E’ frequente l’aggiunta di 2 cucchiaini di senape quando verso fine cottura aggiungiamo la panna acida.
Curiosità-
Il peso della cipolla e dei funghi è la metà di quello della carne. Questa non è una regola assoluta in quanto in base ai gusti personali queste quantità potrebbero tranquillamente essere modificate.
. Servito con del riso pilaf diventa un ottimo piatto unico.

Priatnava Apetita!!!

martedì 24 gennaio 2012

Leonid part 2

Un giorno e' passato Leonid a casa nostra (sua in realta', machissene).
Dopo il tecnicizet satelait , era la volta del tecnicizet computer.
Mentre i due baldi giovani stavano li a lavorare tra modem , cavi e cacciaviti ho chiesto a Leonid se volevano bere qualcosa. Mi ha risposto che stava aspettando sua figlia che va all'Universita' qui vicino e che si sarebbero incontrati in un caffe' per mangiare insieme.
-Che cosa dolce- ho pensato.
"Quanti anni ha tua figlia?" e Leonid, con un sorriso da 3000 denti da padre orgoglioso mi ha risposto :
"90!!"
Al che ho provato, senza ridere, a dirle che 90 anni e' babushka (nonna).
Lui ha subito capito e mi ha detto :
"No, no, maybe 900"

Beh, alla fine me lo sono fatta scrivere, e di anni ne ha 19. Sensato, dato che va all'universita'.
La tentazione di ridere e' veramente tanta, ma poi penso che comunque lui sa l'italiano moooooolto meglio di quanto io sappia il russo.
Dovrei riflettere su questo e zittirmi per il resto dei miei giorni in questo paese.

Come dici?

Sono reduce da una lezione di russo. Oddio, ho il cervello che fuma!
Il maestro, tale Mikahel, e' proprio un tipo strano. Dovevamo fare due ore accademiche di lezione, dalle 13 alle 14.45. E' rimasto qui a casa fino alle 16 ed io non avevo neanche pranzato.
L'equazione lezione di russo + inglese come lingua tramite + calo di zuccheri vi da l'idea del perche' io non sia cosi brillante ora.
Il maestro e' un ragazzo siberiano giovane, probabilmente appena laureato che viene sempre vestito di tutto punto con un completo giacca-pantalone lucido/acrilico e la cravatta regimental abbinata.
Dicevo che e' un tipo strano. Non so descrivervi come e quanto. Forse vi puo bastare come esempio il fatto che alla prima lezione con il bipede (mio marito), e' esordito con un : " Aaaaah, quanto mi manca il sole della Siberia!"
L'unica cosa che e' riuscito a rispondere il bipede e' stata: "Ma ti senti quando parli?"
Ma non so se tradotto in inglese abbia reso al cento per cento tutte le sfumature che questa espressione ha in italiano.
Sara' per questo che Mikhael e' rimasto con me oggi per 3 ore, molte delle quali spese a dirmi che il bipede gli manca di rispetto, lo offende e che sembra guardarlo con odio...
Io, sinceramente, non sapevo cosa rispondere anche perche' non assisto alle loro lezione e resto alquanto interdetta dal tutto.
Pero' riguardo al quadrupede si e' speso solo in elogi e complimenti sul quanto sia carino, calmo, educato, silenzioso.
Quindi per Mikha il mio cane e' molto meglio di mio marito. Avendo scelto il marito, ma non scelto il cane deduco che questo sia un modo di giudicare anche me...
E' veramente difficile capire un popolo..e credetemi, non solo per via della lingua!!!

giovedì 19 gennaio 2012

LA SPESA..CHE IMPRESA!

Il primo giorno di permanenza a Spb sono stata presa dalla conversazione con Leonid (di cui potete vedere un simpatico esempio nel post precedente). Quando si sta bene e una chiacchiera tira l'altra, le ore passano che e' un piacere, cosi che quando finalmente sono riusciata a lanciarmi all'esplorazione della citta' erano gia le 4 ed ero a stomaco vuoto. Sono entrata in un SubWay. In questo tipo di fast food c'e' sempre il menu' scritto su dei cartelloni alle spalle dei cassieri, come succede da Mac Donald. Qua, ovviamente, e' scritto tutto in cirillico ma quando hai fame non vai tanto per il sottile e riesci a farti fare quel panino moscio moscio pieno di cipolle e cetriolini e riesci pure ad ingurgitarlo!
Poi sono corsa alla ricerca di un supermercato per fare la spesa, perche' il frigo e la dispenza di casa erano spaventosamente vuoti.
Potrei decisamente coniare uno slogan stile "In russia fare la spesa e' impresa".
A parte il fatto che mi parlano in parecchi (mi sa che sembro poco straniera) ed io rimango inebetita. Dico l'unica frase che so in russo ovvero "io non parlo russo", ma dicendola appunto in russo, loro sono ottimisti e non ci credono e continuano la conversazione.
Al bancone della frutta sotto al pomodoro non c'e' il numerino da cliccare poi sulla bilancia. No, sarebbe troppo semplice. In russia c'e' a parte, appiccicata sulla parete, una lista con scritto il nome di tutta la frutta e verdura (ovviamente in cirillico) e il numerino di fianco. Sembra banale, ma e' un casino non da poco.
Ti ritrovi li con dei pomodori in mano e una lista di geroglifici e numeri davanti e vorresti solo piangere. Insomma alla fine ho portato la verdura senza prezzo alla cassiera ed e' stata lei a doversi alzare per pesarla e mettere il prezzo.
Viviamo in pieno centro e qui i super sono piccole bottegucce quindi non si trova tutto e ci sono solo pochi prodotti simili agli italiani (ad esempio con stessa grafica e colori da poter capire cosa siano anche senza leggere il cirillico). In pratica ho una lista della spesa lunghissima e ho comprato un terzo delle cose scendendo due volte in due super diversi (abitiamo al 4 piano, ci sono 75 scalini da fare).
Nel secondo super sono entrata e ho detto "italiano-francais-english-español" sperando che almeno una delle lingue la beccassero. Il tizio mi ha risposto "Ia turchia". Volevo morire!!!

FINALMENTE IN RUSSIA...E ORA COME PARLO????

Dasvidania amici!
Metto subito le mani avanti: tutto la mia conoscenza della lingua russa probabilmente finisce qui!
La valigia e' piena, si : ho con me dizionari, prontuari, quaderni riempiti di appunti dei miei 3 mesi di lezioni di russo prese in Messico. Ma il cervello purtroppo e' praticamente vuoto! Tutti quei vocaboli ci transitano per qualche secondo e poi se ne vanno, persi per sempre...
Ma di questo penso che me ne occupero' piu tardi, per ora mi godo l'arrivo in citta'.

Sono circa le 6 del pomeriggio del 23 Novembre e in aereoporto mi sembra di essere tornata al 1983. E' veramente vecchiotto e messo male e la gente e' tutta vestita cosi triste!!! Poi una volta entrati in citta' mi sono ricreduta: siamo stati accolti dalla prima neve della stagione. Leggera e breve, ma sufficiente per imbiancare tutto e lasciare una bella lastra di ghiaccio al suolo fino al giorno dopo. Io avevo la classica faccina meravigliata da emigrata sudamericana che non ha mai visto quesi fiocchetti bianchi in vita sua, ma dovevo trattenermi. Credo che agli occhi dei russi dev'essere veramente assurda una persona che si meraviglia per la neve...e' come meravigliarsi dell'acqua calda credo.

La citta' e' ovviamente bellissima e mi ha colpito il fatto che sia piena di luci: sale da the, ristoranti, negozi, luminarie..e' tutto cosi' elegante e luminoso (e assolutamente non pacchiano, non pensante ad una specie di Las Vegas del nord perche' il risultato e' ben diverso). Il fatto di arrivare col taxy sotto "casa mia" ha dato a tutta l'esperienza un senso di irrealta'. Casa mia in una citta sconosciuta? Casa gia pronta e arredata per di piu? Mi sentivo come in un film e per questo devo ringraziare mio marito che nei 2 mesi in cui io ero bloccata in Italia per impegni vari si e' occupato di organizzare tutto per il mio arrivo.

La prima giornata invece e' andata quasi completamente dietro al tecnico del pc venuto insieme al padrone di casa. Vi lascio immaginare la comicita' dei dialoghi (ilarita' tutta mia, perche loro sono serissimi) tra me e Leonid che parla solo russo e poche parole di italiano e che in inglese sa dire solo maybe.
-"Tecnicizian satelait domani 11 maybe 12"
- "tuo numero telefono perche marito maybe lavora, tu maybe casa"
Si e' poi inoltrato in un discorso complicatissimo su Bologna che non ha mai concluso. Ogni tanto correva a prender il mio dizionario e poi lo chiudeva sconsolato dicendo "niente..non c'e' niente!" (e' un po una chiavica in effetti quel dizionario)
Vorrei avere un cervello che fosse come google translate!

E CHE IL VIAGGIO ABBIA INIZIO

Benvenuti nel mio blog: uno spazio che e' una sfida.
La sfida, qua solo simbolica, e' quella che la vita mi propone. Ovvero portare la mia italianita' in giro per il mondo. Ed intrecciarla, e' sempre auspicabile, con i sapori, la cultura, gli stili di vita, le ricchezze di ogni paese in cui io e la mia piccola famiglia ci siamo trovati a vivere.
Due italiani che nascono nel paesello di provincia, si innamorano e si trasferiscono a vivere in Messico. Soggiorno che dura 4 anni e ci regala tantissimo. Tra le tante cose anche un esserino animato: un cucciolo di cane che sarebbe inglese come razza, ma che in realta' e' messicano di nascita. Ed ora tutti e 3 -8 zampe in totale- dopo una breve parentesi in patria, ci trasferiamo di nuovo.
Questa volta andiamo a vivere in Russia, a San Pietroburgo... wooow, c'e' andata bene!!! Una citta' grande, elegante, ricca di storia, stupenda...
La nostra avventura e' appena iniziata.
Non so come andra', ma se volete, ve lo racconto.

La valigia e' piena, le scarpe sono comode, che il viaggio abbia inizio....